Promossa dall’Osservatorio Interdisciplinare di Bioeconomia[1] e dalla rivista Economia e Ambiente[2] con il patrocinio di numerose società scientifiche e università[3] si svolgerà il 12 e 13 dicembre a Roma presso la Società Geografica Italiana la Conferenza Scientifica Interdisciplinare “Dalla Strategia di Bioeconomia della Commissione europea alla Bioeconomia integrata e in armonia con la vita e le leggi della natura: analisi, pratiche, esperienze, attività”.
Con questa iniziativa i promotori si propongono di costruire un ponte fra il mondo scientifico e accademico e le comunità territoriali e la società civile, in coerenza con l’approccio ecosistemico su base scientifica dichiarato nel 2000 durante la Convenzione sulla diversità biologica[4] e inserito nella Strategia nazionale sulla biodiversità[5].
L’attuale Strategia di Bioeconomia, promossa come la nuova frontiera dell’economia “verde” e basata sulla sostituzione delle fonti fossili con la biomassa – presenta forti contraddizioni rispetto agli stessi obiettivi che si pone, ovvero la riduzione dell’uso di fonti non sostenibili e non rinnovabili e della dipendenza dalle importazioni.
La mera sostituzione delle fonti, che non prenda in considerazione la riduzione dei consumi di energia, materia e acqua è insufficiente e dannosa. La strategia attuale si basa sulla produzione di biomassa su larga scala, sulla necessità di suolo fertile, sottratto anche alle foreste, acqua e input chimici secondo il modello e le logiche dell’agro-industria che, come ampiamente dimostrato, ha un forte impatto su ambiente, biodiversità ed economia territoriale.
La Strategia, fondandosi sulla produzione energetica prevalentemente via combustione di sostanza biologica, compromette il recupero di questa per la compensazione dei suoli incidendo sul clima a causa dello sfavorevole bilancio di CO2.
Con riferimento all’Italia, è stata rilevata una stretta connessione fra la Strategia di Bioeconomia e il Testo Unico Forestale (TUF) del 2018, il cui impatto sul patrimonio forestale e la biodiversità appare negativo.
Inoltre con l’aggiornamento del 2018, la Strategia di bioeconomia si connette al processo di digitalizzazione (adeguamento alla Nuova Strategia di Politica Industriale 2017) aumentando il fabbisogno di minerali essenziali alla produzione di alta tecnologia, come le terre rare che, oltre a non essere rinnovabili, sono fortemente impattanti per l’ambiente e la salute (ad esempio, la produzione di una tonnellata di terre rare genera fra 1 e 1,4 tonnellate di rifiuti radioattivi) e rendono, inevitabilmente, l’UE dipendente dalle importazioni (considerato che oltre il 90% delle terre rare sono prodotte in Cina)[6].
A tale fine, è prevista una sessione della conferenza interamente dedicata a esperienze e pratiche coerenti con la bioeconomia e compatibili con le leggi della natura
European Consumers ha ricevuto l’invito a partecipare alle attività di divulgazione e come media partner di questa importantissima iniziativa e lancia quindi l’invito ai propri soci, simpatizzanti e consulenti di proporre i loro eventuali contributi di esperienze pratiche relative ai temi trattati scrivendo a marcotiberti@europeanconsumers.it.
Leggi tutto l’articolo: https://www.europeanconsumers.it/2022/06/05/european-consumers-accetta-linvito-per-la-divulgazione-e-come-media-partner-della-conferenza-sulle-bioeconomie-del-12-13-dicembre-2022/