La Bioeconomia e le nuove strategie
La Bioeconomia, oggi al centro di strategie programmatiche in numerosi Paesi, si sta imponendo nell’immaginario collettivo come la nuova frontiera dell’economia verde, la panacea capace di conciliare ambiente, economia e lavoro. Ma è davvero così?
Un’attenta analisi mostra sostanziali divergenze rispetto alla teoria
bioeconomica di Georgescu Roegen che, negli anni ’60, aveva teorizzato una forma di bioeconomia realmente capace di far convivere l’attività umana con la vita sul Pianeta e con l’ecosistema che li ospita. Questa radicale distanza dai presupposti fondativi della Bioeconomia riguarda anche la Strategia europea di
bioeconomia rispetto alla quale molte preoccupazioni erano già emerse nella consultazione pubblica online del 2011. Del resto, anche il documento di preparazione alla prima Strategia italiana rileva rischi sul piano ambientale, con particolare riferimento al «sovrasfruttamento e la creazione di impliciti trade-off tra la mercificazione e la conservazione delle risorse naturali» (PdC, 2016, p. 13), così come riportato anche nella BIT I.
Per chi volesse saperne di più vi inoltro l’invito al seminario dottorale aperto al pubblico di giovedì 8 luglio (locandina in allegato).
Alida Clemente, La Bioeconomia: decrescita o biocapitalismo?
Margherita Ciervo, La Strategia europea di Bieconomia: effetti territoriali e scenari geopolitici
Giuseppe Celi, La Strategia europea di Bioeconomia: una prospettiva centro-periferia