In Europa, la bioeconomia vale già 2,3 trilioni di euro di fatturato annuo con un numero di occupati pari all’8,2% della forza lavoro dell’UE (18milioni di posti di lavoro). La bioeconomia è un fattore determinante per il funzionamento e il successo dell’economia dell’UE. La realizzazione di una bioeconomia europea sostenibile porterebbe alla creazione di posti di lavoro, in particolare nelle zone costiere e rurali grazie alla crescente partecipazione dei produttori primari alle loro bioeconomie locali (Revisione della Strategia europea per la bioeconomia, 2018). Inoltre, l’industria alimentare è la prima per dimensione all’interno dell’UE e ha ancora un potenziale di crescita e nuove imprese e industrie stanno emergendo nei settori alimentare e non-alimentare tradizionali e innovativi. La revisione della strategia europea per la bioeconomia libererà il potenziale delle risorse biologiche disponibili nei diversi settori della bioeconomia e dell’economia blu in modo sostenibile e socialmente responsabile. La versione aggiornata della strategia pone al suo centro la sostenibilità e la circolarità, al fine di promuovere il rinnovamento delle industrie europee, l’ammodernamento dei sistemi di produzione primaria, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione della biodiversità. Tre anni dopo la sua adozione, il Piano d’azione per l’economia circolare è ormai completato. Le54 azioni previste dal Piano sono state attuate, anche se per alcuni lavori si protrarranno oltre il 2019. Il 4 marzo 2019, la Commissione Europea ha adottato una relazione globale sull’attuazione del Piano d’Azione per l’Economia Circolare. La relazione illustra i principali risultati dell’attuazione del piano e delinea le sfide da affrontare in futuro per plasmare la nostra economia e spianare la strada a un’economia circolare a impatto climatico zero, in cui la pressione sulle risorse naturali e di acqua dolce e sugli ecosistemi è ridotta al minimo.